Petizione ANMIL

AI PRESIDENTI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA E DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Ai sensi dell’art. 50 della Costituzione della Repubblica Italiana i sottoscritti cittadini elettori chiedono che il Parlamento modifichi le norme di legge sulla cui base è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, recante “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione ed i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, del 24 gennaio 2014 n. 19, come previsto dal decreto legislativo 31 marzo 1999, n. 109, e successive modificazioni e integrazioni, recante “Definizione di criteri unificati di valutazione della situazione dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate”, a norma dell’articolo 59, comma 51, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.
I sottoscritti cittadini elettori chiedono, altresì ed in particolare, che il Parlamento modifichi le previsioni di cui all’articolo 4, comma 2, lettera f), del citato D.P.C.M. n. 159/2013, nella parte in cui non esclude dal reddito di ciascun componente il nucleo familiare ai fini ISEE le rendite e le altre prestazioni già esenti dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche, erogate dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le malattie professionali (INAIL), anche alla luce della recente pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che, con sentenza dell’11 febbraio 2015, ne ha dichiarato l’illegittimità.
Al riguardo si voglia considerare la particolare natura del danno subito dal lavoratore nei casi di infortunio sul lavoro, ovvero di malattie professionali, danno che qualifica in modo specifico il conseguito indennizzo quale puro risarcimento di una perdita della capacità di produrre reddito, e che non può essere in nessun caso effettivamente riqualificato come “reddito”, pena l’annullamento dell’effetto indennitario dell’assicurazione INAIL, obbligatoria per legge e con oneri a carico dei datori di lavoro.
Si chiede, pertanto, che il Parlamento, in modo esplicito escluda la rendita INAIL dal reddito da computarsi ai fini della determinazione dell’ISEE, come attualmente risulta dalla lettera f), del citato art. 4, comma 2 del D.P.C.M. n. 159/2013, e ciò allo scopo di tutelare il diritto dei grandi invalidi del lavoro, degli invalidi del lavoro, delle vedove e degli orfani di caduti sul lavoro, di non essere penalizzati nella fruizione delle prestazioni sociali agevolate loro spettanti.
Si voglia, infine, considerare indispensabile un intervento per la semplificazione degli obblighi e degli adempimenti, prescritti dal succitato Regolamento, posti a carico dei cittadini e degli operatori convenzionati, che rendono tortuosa ed assai difficile la compilazione delle dichiarazioni e la comunicazione delle richieste informazioni, rendendo farraginoso e complesso l’accesso alle prestazioni sociali agevolate, quindi vanificando il reale intento del legislatore.

 

I SOTTOSCRITTORI

Nome e Cognome Luogo e data di nascita Residenza Estremi documento FIRMA
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  
  

 

  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *