Tutela della salute e accesso alle cure

Quella italiana è una popolazione che invecchia, in cui le patologie croniche sono sempre più diffuse. Rispetto al 2005, diminuiscono malattie respiratorie croniche e artrosi – la popolazione che invecchia proviene da esperienze di vita sempre più sane – mentre aumentano tumori maligni, Alzheimer e demenze senili anche perché c’è maggiore capacità di riconoscere le malattie.

Migliora lo stato di salute fisico, peggiora quello mentale rispetto al 2005: quest’ultimo diminuisce in media di 1,6 punti (71,8 controllato per età), in particolare tra i giovani fino ai 34 anni (-2,7 punti), soprattutto maschi, e tra gli adulti di 45-54 anni (-2,6). Un calo ancora più rilevante si registra nell’indice di salute mentale delle persone straniere residenti in Italia; l’indice si riduce in media di 4,7 punti, ma tra le donne straniere la diminuzione è di 5,4 punti.

La depressione è il problema di salute mentale più diffuso e il più sensibile all’impatto della crisi: riguarda circa 2,6 milioni di individui (4,3%), con prevalenze doppie tra le donne rispetto agli uomini in tutte le fasce di età.

Continua a diminuire la quota di persone con limitazioni funzionali, dal 6,1% nel 2000 al 5,5 % nel 2013. Si stima che siano oltre 3 milioni di persone, di cui oltre l’80% anziani e i due terzi donne. Nel Sud e nelle Isole la quota si mantiene significativamente più elevata rispetto alle altre aree territoriali.

Le famiglie con almeno una persona con limitazioni funzionali sono l’11%; di queste, meno del 20% ricevono assistenza domiciliare pubblica. Considerando anche quelle che suppliscono a tale carenze ricorrendo a servizi privati a pagamento, rimane comunque più del 70 % che non usufruisce di alcun tipo di assistenza domiciliare, né privata né pubblica.

Nota. In data 15.07.2014 il testo integrale è stato sostituito in quanto sono state apportate le seguenti variazioni: nel prospetto 1 pag. 2 gli zeri (0,0) trattandosi di dato mancante sono stati sostituiti con il trattino. Il dato riferito all’ansietà cronica per le donne anziane 2013 è pari a 9,9% pituttosto che 9,0%. La voce asma bronchiale nel questionario si rileva con il termine “Asma” e quindi è stata modificata nel prospetto. A pag. 28, la prima frase è stata leggermente modificata per chiarezza rispetto alle variabili considerate, per coerenza anche con gli accertamenti. Alle ore 17:53 dello stesso giorno, le tavole in allegato sono state sostituite per un dato errato nella 3.5 e per variazioni di titoli e di indicatori nelle 3.7, 4.11, 4.18 e 5.5.

Per informazioni
Direzione centrale delle statistiche socio-demografiche e ambientale
Lidia Gargiulo
06 4673.7251
gargiulo@istat.it

Alessandra Burgio
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Gabriella Sebastiani
06 4673.7261

Fonte Link: http://www.istat.it/it/archivio/128176

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