Dal Congresso di Orosei, è stato ottenuto un importante risultato per diffondere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto nelle piccole aziende che hanno meno risorse da investire a tal fine, nonché per tutelare e assistere i mutilati e gli invalidi vittime di incidenti sul lavoro e, in caso di decesso, le vedove e gli orfani. Dovremo moltiplicare anche i nostri sforzi per assistere, sia sul piano sanitario che legale, tutti coloro che hanno contratto una malattia professionale, o infortunio sul posto di lavoro come stiamo già facendo con la costituzione di parte civile dell’ANMIL.
Intervento al Congresso ANMIL di Gianni Baga
Vicepresidente ANMIL territoriale di Parma
Con queste breve intervento, vorrei evidenziare la lontananza delle istituzioni, sul tema delle necessità dei portatori di handicap, quali noi siamo. Non voglio dilungarmi sulle cose risapute come la riduzione del finanziamento del fondo nazionale per il sostegno delle invalidità ed altro, ma vorrei soffermarmi e nel contempo chiedere un intervento risolutivo da parte della nostra Direzione sul mancato riconoscimento della Legge n.104 nei confronti della nostra categoria, precludendo a noi i benefici connessi quali le detrazioni irpef, l’abbattimento delle barriere architettoniche ed altro. La stessa Agenzia delle Entrate è molto precisa facendo notare che certi benefici sono ammessi solo in presenza del certificato della Legge 104. In queste condizioni diventiamo invalidi di serie B. Vorrei inoltre segnalare che con il nuovo ISEE si deve indicare anche la rendita INAIL nel reddito familiare e così si rischia di perdere vari benefici che non fanno altro che erodere la nostra rendita e quindi ridurre ulteriormente la qualità della nostra vita, già duramente provata. Nel concludere il mio intervento vorrei chiedere alla nostra Direzione Generale di confrontarsi in modo sempre più costruttivo con gli organi periferici ed ascoltare con maggiore attenzione le voci che salgono dal basso, cioè dalle Sedi Territoriali, i quali vivono a stretto contatto giornaliero con i disabili.